lunedì 23 febbraio 2015

Group Leader #2

Quindi, dopo lunghe attese e qualche rischio di troppo, arrivammo infine alla struttura.

Il villaggio dove eravamo alloggiati mi era stato descritto al telefono dal tizio dell'agenzia che ci aveva assunti come "Una albergo 4 stelle in Sicilia, sul mare, stupendo, la nostra struttura più bella in assoluto, andare lì è un colpo di fortuna enorme!", e quindi, diciamo, ero piuttosto gasato all'idea!

Peccato che, una volta arrivati, cominciano a sorgere i primi dubbi...
Tipo: dov'è il mare?
Ma banalmente, eh!

Salta fuori che l'albergo è nell'entroterra, e che per andare al mare si deve prendere la navetta, perché la spiaggia è a circa quindici/venti minuti di autobus.
Bene...

Poi, le camere.
Può essere che a noi, essendo una colonia molto low cost, avessero rifilato la parte più scrausa del villaggio. Può benissimo essere.
Ma le camere dove alloggiavamo noi non erano quelle di un albergo quattro stelle. Ma nemmeno tre!
Che poi alla fine me ne fregava poco, nel senso... In camera ci stavamo sì e no a dormire, per il resto eravamo sempre in giro.
Al nostro gruppo era stato assegnato un lotto di 4 bungalow, ognuno delle quali con 8 appartamenti, due davanti al piano terra, due sul retro al piano terra, e quattro al primo piano, a cui si accedeva da una scala situata sempre davanti alla palazzina.
Per un totale di 32 camere, tra doppie e triple.
Il Responsabile Struttura, aka Capo Villaggio (Da qui in poi #CV) fece in modo di distribuire lo staff tra tutte le 8 facciate, nei limiti del possibile. Il risultato finale fu che:

Palazzina 1: fronte (Infermiere+Responsabile Attività Sportive), retro (Edhel+#GLBergamo).
Palazzina 2: fronte (#GLRoma+#GLMonza)
Palazzina 3: fronte (#GLBologna+Insegnante Madrelingua)
Palazzina 4: retro (#GLBari+#GLNapoli)

Il medico aveva una camera singola nella palazzina di fronte, mentre la camera accanto era l'infermeria, in modo tale da essere lì nel minor tempo possibile, mentre #CV e la Coordinatrice (Fidanzata di CV) avevano una camera sul fronte della palazzina 3, però loro nei momenti di "riposo" entravano in camera e chi s'è visto s'è visto (tranne quando andavano a farsi i giri in bici).

La giornata consisteva in:
Ore 8: Sveglia
Ore 8.15: Ci si avvia verso la colazione
Ore 9: Attività Sportive + Piscina
Ore 12: Ci si avvia verso pranzo
Ore 14: Riposo
Ore 16: Attività Sportive + Piscina
Ore 18.30: Ci si avvia verso le camere
Ore 19: Riposo
Ore 20: Ci si avvia verso cena
Ore 21:30: Si va in piscina per l'animazione
Ore 23:30: Si torna alle camere
Ore 24: Tutti a letto, inizia la guardia del notturno.

Con il proseguo, per noi Group Leader
Ore 24-4: Si chiacchiera, beve birra e si fa compagnia al notturno.

Sulla carta bellissimo, anzi, estremamente organizzato, soprattutto visti certi soggiorni in cui sono finiti i miei amici con cui ho fatto il bando (Uno di loro, addirittura, è finito in un posto dove tutte le attrezzature sportive necessarie sono arrivate la seconda settimana!), il problema è che:

1) Tra le camere ed il ristorante c'è un chilometro a piedi in salita (Sull'asfalto)
2) Tra il ristorante e le varie aree per lo sport (Campo di calcio, da pallavolo, da basket) c'è un chilometro e mezzo (Stavolta in piano) (Ma sempre sull'asfalto). Giusto il tennis si salva.
3) Tra il ristorante e la piscina c'è un chilometro e mezzo (etc etc).

Quindi le distanze rendevano difficili gli spostamenti, soprattutto perché bisognava spostare una mandria di 70 ragazzini.
Che sono lenti..... Ma non avete idea.

Okay, detto questo, iniziano i primi problemi.
Ovvero che qualcuno dello staff ha avuto il posto perché ha vinto alla lotteria, sennò non so spiegarmi come abbia fatto a finire lì.

Iniziamo dall'infermiere: questo ruolo, assolutamente fondamentale in una situazione in cui hai 70 ragazzini che corrono, urlano e fanno i cretini, soprattutto quando ci si divide, e da una parte va il medico e dall'altra lui, era ricoperto da un imbecille di dimensioni colossali.
Esempio: secondo o terzo giorno, una ragazza non si sente bene mentre è in acqua. #GLNapoli, che è vicino si tuffa, la recupera, la porta su una sdraio e chiama l'infermiere.
Questo arriva (con calma), guarda la ragazza, che non è che stia proprio benissimo, e sentenzia "No, ma adesso sta bene, lasciala lì".
Arrivata la dottoressa, le viene riportato l'incidente, fa due controlli e, a quanto pare, era stata una piccola congestione.

Qualche giorno dopo, una ragazza cade, e picchia la testa. Niente di grave, la si porta dall'infermiere, che la guarda, terrorizzato all'idea di dover agire. Dà un'occhiata alla testa, e dice "No, è solo una botta".
Dopo qualche minuto la ragazzina in questione si porta una mano alla ferita, e se la trova insanguinata! Spaventatissima viene da noi, che la portiamo dall'infermiere. La sua dichiarazione è agghiacciante.
"Vabbè, è solo un taglio, cosa vuoi che possa farci?".

Dico sul serio. Fortunatamente subito dopo è arrivata la dottoressa, che ha medicato la ferita, e sistemato tutto.
Però capite quanto noi potevamo fidarci di una persona del genere, che era l'infermiere! I ragazzi poi, capita l'antifona, hanno cominciato a non fidarsi nemmeno loro di lui, e quindi questo idiota (Che tra l'altro avrà spiccicato tre parole con noi in tutto il soggiorno) ha finito per farsi due settimane di vacanze gratis senza lavorare (Nonostante la dottoressa facesse di tutto per farlo rendere utile, salvo poi arrivare anche lei ad ammettere, dopo che si dimostrò capace di non sapere nemmeno mettere un cerotto correttamente, che si trattava di un coglione senza speranza [cit]).

Che alla fine ci è andata anche bene: non abbiamo avuto infortuni gravi (il peggio è stata la suddetta botta alla testa), e la dottoressa era in gamba e disponibile, quindi tra il non avere il medico ed il non avere l'infermiere direi che è meglio la seconda opzione.
#GLRoma, #GLBari e #GLMonza, che erano stati lì anche l'anno scorso ci hanno raccontato che in quell'occasione era successo il contrario: infermiere disponibile ed in gamba, e medico che non c'era mai perché di notte era a fare i festini con le cameriere russe (!!!!).
Non sto scherzando.

[continua...]

lunedì 16 febbraio 2015

Group Leader

Come già accennato nel post precedente, quest'estate ho avuto la fortuna di poter fare da group leader in una colonia estiva.

Ho passato due settimane in un resort in Sicilia a tenere d'occhio un gruppo di ragazzini tra gli undici ed i quattordici anni. Settantadue ragazzini, per la precisione, e ne ho viste veramente di tutti i colori.

Nello staff della colonia eravamo in quattordici: sei group leader, un notturno, il capo villaggio, la coordinatrice, il medico, l'infermiere, l'insegnate di madrelingua ed il capo attività sportive, ed i ragazzi erano divisi in gruppi di dieci, ognuno assegnato ad uno di noi.
Il notturno invece era colui che doveva passare le notti sveglio, ad assicurarsi che i ragazzi non facessero i cretini, e che gli "esterni" non cercassero di infilarsi nelle camere.

Eccessivo? Forse...
Però immaginatevi la mia faccia quando alla riunione di presentazione del lavoro i capi della società che ci ha assunto ci hanno detto che il rischio più grosso che c'è è che si torni in più di quanti si è partiti.
Un tizio ha alzato la mano, obiettando "Ma scusi, hanno tredici anni, cosa potranno mai fare?"
...
Non sto a raccontarvi gli episodi citati, soprattutto perché non riesco a concepire com'è che a quell'età io ancora giocavo con la lego ed ai pokémon, mentre oggi tentano tutti di infilarsi nel letto della coetanea (Avete tredici anni! TREDICI!), però credetemi.. Anche perché gli altri Group Leader, che l'anno precedente erano stati in quello stesso posto, mi hanno raccontato di rischi piuttosto grossi corsi l'estate prima, a cui hanno assistito di persona, e di eventi piuttosto spiacevoli avvenuti negli anni precedenti, ai quali per fortuna non hanno assistito, ma gli sono stati raccontati dal capo villaggio.
Che sia colpa di Moccia?

Comunque... Il viaggio per raggiungere il posto è stato abbastanza travagliato: mi è stato assegnato il gruppo di ragazzi provenienti da Bologna e Firenze, nonostante io sia da tutt'altra parte, ed avrei dovuto farmi trovare a Bologna alle 6.45 del mattino (!!!).
Fortunatamente una coppia di amici di Bologna mi hanno gentilmente ospitato per la notte, e quindi ho potuto recuperare il primo gruppo di ragazzini.

Uno.
Cioè, voi mi fate svegliare alle cinque e mezza per recuperare un ragazzo? Non potevate organizzare un punto di ritrovo comune?

Vabbè... Si prende il treno, e si va verso Firenze, dove avrei dovuto recuperare il secondo gruppo di ragazzini, composto da... ben due persone! (Cominciate a vedere il trend?).

Avendo noi solamente un quarto d'ora di tempo per scendere, trovare i ragazzi, far firmare i document ai genitori, salutare i suddetti e zompare sul treno successivo, potete immaginare il mio smarrimento quando, chiamando i genitori dei due fiorentini, questi mi spiegano che sono al McDonald's a fare colazione.
Coosa?!

Arriviamo a Firenze, e salto al volo dal treno, cercando il maledetto McDonald's, mentre con un occhio cerco di capire dove avrei dovuto prendere il treno successivo, perché non so se ci siete mai stati, ma la stazione di Firenze non è che sia propriamente piccola. Fortunatamente viaggiavamo in Freccia Rossa, e quindi i binari sono sempre quelli. Recupero i ragazzini (Due fratelli che avranno spiccicato tre parole in due settimane), salto sul treno per Roma e viaaaaa!

A Roma, infatti, avrei dovuto incontrarmi con un'altra Group Leader, romana, che avrebbe aggiunto al mio gruppo i suoi diciannove ragazzi, per poi prendere finalmente un aereo in direzione Sicilia.
Peccato che la povera Group Leader di Roma, da qui in poi #GLRoma doveva prima recuperare un ragazzino da Perugia, e che a differenza nostra non viaggiava sui Freccia Rossa.

Mi arriva infatti una telefonata:
#GLRoma: "Edhel, ciao, c'è un problema. Il treno fa ritardo, non so se arrivo in tempo per l'orario di ritrovo. Nel caso, recupera tu i ragazzi e fai firmare i moduli"
Edhel: "Okay, fammi sapere".

Nel frattempo, anche il nostro treno sta perdendo tempo, ed arriva a Termini giusto con quel ritardo da perdere il regionale per Fiumicino.

Edhel: "Abbiamo fatto ritardo anche noi, non arrivo in tempo in aeroporto"
#GLRoma: "Cazzo, noi abbiamo un'ora e mezza di ritardo. Spero di riuscire a prendere il prossimo per Termini"

Vorrei sottolineare che #GLRoma aveva tutti i nostri biglietti aerei, e che quindi senza di lei non sarebbe stato possibile fare il check in. E che dovevamo farlo per ventiquattro persone!

Riesco finalmente a prendere il treno per Fiumicino, ed arriviamo in aeroporto con un ritardo di quaranta/cinquanta minuti sull'orario concordato... Che non sarebbe un grosso problema per me, ma era un enorme problema per tutti i genitori che erano in attesa di noi per affidarci i ragazzi!

Fortunatamente all'agenzia era presente uno dei grandi capi, che ha preso ed è volato in aeroporto (L'agenzia è di Roma) ad accogliere lei i ragazzi, e con la stampata dei biglietti per fargli fare il check in.
Okay, ce la possiamo fare.... L'unico problema è che #GLRoma è in ritardo abissale, c'è il rischio non riesca nemmeno a prendere l'aereo!

Arriva al pelo circa dieci minuti prima della chiusura dell'imbarco, ed in un qualche modo riusciamo a salire sull'aereo per Catania, dove ci aspetterà il nostro bel pullman per trasferirci nella struttura...
...
...
...

Magari.

Appena atterrati a Catania, infatti, ci viene detto che dovremo aspettare un'oretta, perché doveva atterrare l'aereo con il Group Leader di Bergamo, da qui in poi #GLBergamo.
Vabbé, aspettiamo. Finalmente atterra, con due ragazze di Venezia, e siamo pronti a trasferirci nella struttura!
...
...
...

Come no.
Ci viene detto che, in effetti, avendo un solo pullman ed essendo il villaggio ad un'ora e mezza di macchina dovremo aspettare ancora novanta minuti, perché sarebbe atterrato il gruppo con il Group Leader di Napoli. E vabbè, si aspetta.
Atterrato #GLNapoli, siamo finalmente pronti a trasferirci nella struttura!
...
...
...

O forse no?
Ci dicono che, dato che abbiamo aspettato già due ore e mezza tanto vale aspettare ancora un'oretta che arrivi anche l'aereo con il Group Leader di Bari, da qui in poi #GLBari.
Okay, facendo due conti, siamo sette group leader: io, #GLRoma, #GLBergamo (Il notturno), #GLNapoli, #GLBari, #GLBologna e #GLMonza.
A questo ritmo forse per la notte saremo in albergo, ma non ci giurerei.
Soprattutto perché i ragazzini si stanno leggermente rompendo i maroni, e stanno iniziando a scassarli a noi.
In particolare, una ragazza di Roma è una rompicoglioni di dimensioni epocali, continua a tempestarci di domande ed a lamentarsi che lei si sta annoiando, che lei vuole andare in albergo, che noi avevamo promesso che per il tardo pomeriggio saremmo arrivati...
A rotazione, a tutti i Group Leader, ogni cinque minuti.
E credetemi, non ha rotto niente a confronto a quanto fatto nei giorni successivi.

Finalmente atterra il gruppo di Bari, e dato che #GLBologna e #GLMonza sarebbero atterrate entrambe piuttosto tardi ci siamo finalmente imbarcati sul pullman per l'albergo, arrivando giusto per cena e per l'assegnazione delle camere.
Stanchi morti già dopo il primo giorno.

[continua...]

martedì 10 febbraio 2015

As the Time Goes By

Come accennato nel post precedente, negli ultimi mesi ho cominciato a lavorare, e l'ho fatto in un ambito che ha veramente poco a che fare con quanto ho studiato.

Come ho fatto a finire alla sicurezza informatica di un'azienda?

Beh, in realtà è stato più un caso che altro. Un mio amico, che lavora in una società di consulenza, mi tempo fa mi disse che la sua società stava cercando dei ragazzi per uno stage, e se per caso conoscevo qualcuno (preferibilmente ingegnere informatico) per questo lavoro.

Ingegneri informatici non ne conosco (A parte mio fratello, ma è al primo anno, quindi dubito seriamente potesse andar bene), e dunque ho deciso di provare a mandare il mio curriculum, pensando "A stare a casa tutto il giorno a studiare sempre gli stessi due esami impazzisco. Proviamoci, alla peggio mi dicono di no".

E fu così che mi fu chiesto di presentarmi a #Grandecapoluogo per il colloquio.
Premetto che prima di allora non avevo mai indossato una cravatta in vita mia, né tanto meno una giacca, ma essendo consulenti, bisogna avere un certo portamento -raccomandazioni del mio amico-, e dunque è necessario presentarsi in un certo modo.

Ergo: pantaloni, giacca, cravatta e via.

Dopo un lungo viaggio, ed essere arrivato quasi con un'ora di anticipo, via al colloquio.

Mi viene spiegato lo scopo dello stage: l'azienda per la quale lavorerò ha attuato un grosso progetto di sicurezza dei dati aziendali, e quindi dovrò occuparmi di analisi dello stato delle cose, rilevare eventuali problemi e riferire, in modo che il mio superiore possa poi discutere con il cliente su come correggere la situazione.

Informatica, ma non in maniera eccessiva, e soprattutto non fondamentale per il lavoro.

Bene, finisce il colloquio, e me ne torno a casa, comunque non convintissimo di essere preso. Anche perché la società per cui ho appena fatto il colloquio è appena stata comprata da #MegaSocietà, un'altra azienda, per cui è possibile che io debba fare un secondo colloquio con l'HR di quest'altra, che però pare richiedere un certo livello, e che quindi difficilmente avrebbe accettato uno stagista proveniente da tutt'altra area universitaria, e che soprattutto non ha ancora finito l'università.
Inoltre, a detta dell'intervistatrice, avevano bisogno dello stagista "Per ieri", e quindi mi avrebbero fatto sapere a breve giro di posta.

Passata quasi una settimana, è facile capire il mio stupore quando mi suona il telefono, e sento dirmi "Pronto, #Edhel? Ciao, sono #Casinaro, di #Megasocietà. Potresti essere domani in sede da noi per firmare il contratto, così da poter partire dopodomani sul cliente?"

....wut?

Salta fuori che questi avevano deciso di prendermi, comunicandolo a #Megasocietà, che avrebbe dovuto premurarsi di avvisarmi, cosa che ovviamente non hanno fatto (da qui #Casinaro, ma questo è quasi il meno di quanto ha combinato successivamente).

Sta di fatto che da un giorno all'altro mi sono ritrovato Consulente per la Sicurezza Informatica, assieme ad un altro ragazzo, Ingegnere Informatico almeno lui.

Parecchia casualità e molta fortuna (Pare che inizialmente volessero prendere solo una risorsa, come gli piace chiamarci, salvo poi decidere che era meglio due, e quindi hanno preso un ingegnere informatico e qualcuno che avesse già un po' di esperienza di lavoro, ovvero il mio famoso stage di due anni fa) mi hanno dato questa opportunità, che dura ormai da quasi cinque mesi.

Oltre a questo ho fatto anche un'esperienza particolare quest'estate: sono stato group leader in una colonia estiva, un'esperienza devastante, ma che mi ha dato tantissimo, e che spero di poter rifare in futuro, anche se molto dipende dal lavoro.

Mi ha comunque dato anche parecchio materiale per questo blog, ed anche solo per quello ne è valsa la pena.

sabato 7 febbraio 2015

Riproviamoci

562.

Cinquecentosessantadue giorni.

Un anno, sei mesi e spiccoli dall'ultimo mio post su questo blog.

In questo tempo sono cambiate moltissime cose (Painful reminder to self: aggiornare l'età nel profilo a fianco), alcune in meglio ed altre in peggio.

È curioso. Sono almeno due settimane che sto ponderando l'idea di ricominciare a scrivere qui. Ho pensato a cosa avrei scritto, a come sarebbe stato riprendere in mano questo blog, ed ora che sono qui ho la più classica delle sindromi da blank slate.
Non so cosa scrivere, a parte banali luoghi comuni come da sopra.

Quindi ho deciso di mettere una foto di un cucciolo di pinguino, così tanto per.


Okay, idiozie a parte... Ho deciso di ricominciare a scrivere soprattutto perché spesso, in questi cinquecentosessantadue giorni, sono tornato a leggere quanto fatto qui.
Ed ogni volta pensavo "Ma perché ho smesso?"

Perché? Beh... Tempo, voglia, mancanza di argomenti.
Ero in un periodo della mia vita di crisi unversitaria abbastanza profonda, passavo le mie giornate chiuso in casa a (provare a) studiare, e basta. Di cosa avrei potuto parlare?
Poi ho fatto anche l'errore, nonostante l'avvertimento di Mika Ela, di scaricare un certo gioco, quindi nel tempo libero dicevo "Perché stare a spaccarmi la testa cercando di inventarmi qualcosa da scrivere, quando posso fare una ranked?" (Risposta: perché almeno non ti mangi il fegato).

E via, una cosa tira l'altra, passa un mese, ne passano due.... E alla fine ne sono passati 18 (e spiccoli).

Adesso ho deciso di riprovarci, pur non sapendo se anche questa volta mi perderò via (Come mia tendenza a fare), oppure se riuscirò a portare avanti questo blog come vorrei, però almeno un tentativo vorrei farlo.

Inauguro dunque oggi, 7 Febbraio 2015, per la seconda volta, il mio blog.
It's a Natural Disaster.

E, dato il tempo passato, mi sembra giusto presentarmi di nuovo, o quantomeno fare un breve recap di quanto successo in questo anno e mezzo.

Sono Edhel, 25 anni, e vivo nel Nord Italia, a #Cittàadaltezzavariabile. Studio Economia, e mi spiace non poter dire "e nel tempo in cui non mi sono fatto vivo mi sono laureato". Purtroppo sono ancora fermo agli ultimi due maledettissimi esami.
Però da cinque mesi a questa parte sono riuscito a trovare un lavoro, e la cosa mi soddisfa parecchio. Sono stato assunto (inizialmente in stage, che poi è stato rinnovato, e ad Aprile mi diranno se verrò assunto o meno) da una nota società di consulenza, e dislocato sul cliente, una grossa azienda multinazionale, nel ruolo di consulente per la sicurezza informatica.

Sì, so anche io che poche righe sopra ho scritto di star studiando Economia. Cosa c'entra il mio lavoro con quello che ho studiato? Un tubo, probabilmente. Però mi piace, e mi pagano.
Quindi per adesso va benissimo così.

Nel segno della continuità, annuncio che #Morosa è sempre la mia morosa, e che quindi fortunatamente non ci sono stati scossoni da quel punto di vista.

E poi... A livello macro direi che più o meno è tutto. Il fratello in America è tornato a casa, ed ora studia a Milano, l'altro fratello studia a #Cittàadaltezzavariabile, gli amici ci sono sempre, e gli In Tormentata Quiete hanno fatto un nuovo album (In ordine crescente di importanza).
A livello micro... Beh, ne parlerò più avanti.

Beh, vediamo. Se entro domani alle tre non avrò cambiato idea, questo post verrà pubblicato. Ed allora vedremo, chissà se avrò la costanza di mantenere questo blog in questa sua seconda vita.
Spero vivamente di sì.

E nel frattempo, grazie in anticipo a chi vorrà tornare a leggermi.

Cordiali salut...Ehm, scusate... Abitudine!

I gattini sono mainstream!