mercoledì 24 luglio 2013

Suspension of Disbelief

"La sospensione dell'incredulità  è un particolare carattere semiotico che consiste nella volontà, da parte del lettore o dello spettatore, di sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie e godere di un'opera di fantasia"

Questa è la definizione di sospensione dell'incredulità secondo wikipedia. Per spiegarla meglio, è il motivo per il quale se noi vediamo, leggiamo o giochiamo qualcosa che non sia un esatta ricostruzione storica, apprezziamo comunque l'opera, nonostante sia evidentemente irrealistica.
Si tratta del motivo per cui vedendo Resident Evil non passiamo il film dicendo "Che cavolata, ci sono gli zombie, è impossibile che esistano". Perché in quel momento abbiamo accettato che gli zombie esistano.
Però si tratta sempre di accettare che qualcosa di inesistente sia valido, e per questo non è sempre così facile da creare e mantenere, anzi. Più i temi trattati si allontanano dalla realtà quotidiana, e più l'autore deve stare attento a rendere la sua opera credibile, veritiera e logica.
Perché, se può essere facile mantenere la SdI in un racconto poliziesco, in un fantasy od in uno Sci-Fi è decisamente più difficili: bisogna creare un mondo coerente, fissare delle regole ben definite in modo che il lettore/spettatore/giocatore abbia bene in mente il contesto in cui ci si muove. E queste regole devono essere fisse e chiare.
Perché, se a metà Resident Evil avessero deciso che gli zombie, in un momento in cui magari gli umani li avevano messi in scacco, fossero anche intelligenti, quindi piegando le regole per necessità di trama, allora la SdI va a quel paese.
Il mondo non avrebbe più regole coerenti e credibili. Avrebbe regole valide fino a che all'autore non fa comodo cambiarle. E non c'è modo migliore di questo di spezzare la Sospensione dell'incredulità.

Per questo gli autori devono stare attenti ai cosiddetti "plot holes", i buchi della trama: delle cose non spiegate e che se analizzate, rendono incoerente il racconto.
Se il plot hole è minore, ed il resto dell'opera è coerente allora si può sorvolare, nessuno è perfetto.
Ma se i buchi cominciano ad ammassarsi l'uno sull'altro, magari andando contro a delle regole stabilite in precedenza allora la cosa diventa un problema.
E questo vale doppiamente in un film: un libro, un videogioco, sono lunghi. Si ha molto tempo per spiegare bene il background, l'ambientazione, le regole. L'autore può dedicare capitoli interi solo a mettere bene in chiaro le regole, e magari anche sovvertire alcune di esse, se la cosa è credibile.
Sempre nell'esempio sopra: se la Umbrella decidesse di potenziare il virus per rendere gli zombie intelligenti, allora l'evoluzione degli stessi sarebbe fattibile. Certo, uno potrebbe chiedersi come mai anche i "vecchi" zombie si sono evoluti, dato che loro erano infettati dalla versione precedente del Virus T, ma sarebbe un plot hole "minore".
Un film, invece, è molto più corto.
Non si può perdere mezz'ora per spiegare l'ambientazione, perché poi si avrebbe poco tempo per il resto del film (Senza contare che sarebbe abbastanza noioso avere mezz'ora di narrazione). Le regole, in un film, devono essere spiegate in fretta, e se possibile in maniera interessante.
E, soprattutto, è difficile che vengano cambiate, perché il tempo a disposizione è troppo poco per spiegare in maniera approfondita il cambiamento.
Certo, in caso di una serie di film, o di una serie TV allora la questione è diversa, ma qui sto parlando principalmente di film "one-shot".

Tutto questo per dire che, ieri sera, sono andato a vedere Pacific Rim.


(Cercherò di essere Spoiler-free, dovessi rendermi conto di spoilerare qualcosa metterò un avviso)
Questo film, che a quanto ho letto è considerato da tantissime persone un capolavoro, ha avuto su di me effetto ambivalente.
Da un lato effetti speciali da paura, dal punto di vista visivo è un capolavoro.
Ma la trama... Dio santo.

Va bene la sospensione dell'incredulità. Va bene che è un film di robottoni che si menano. Va bene tutto.
Ma qui ci sono talmente tante contraddizioni nel bel mezzo della trama, di regole che vengono cambiate quando fa più comodo, di buchi nella trama enormi, che dopo mezz'ora di film non riuscivo nemmeno a godermelo, tanto il contorno non aveva senso.
Continuavo a chiedermi "Ma...Perché?".
E quando, vedendo un film di fantascienza lo spettatore continua  a chiedersi "Ma...Perché?", significa che tu, o regista, hai sbagliato qualcosa.
La scelta degli sceneggiatori, ad occhio e croce.

Evangelion. Premetto che a me non piace. La serie originale mi ha interessato fino a metà, poi mi è scaduta nel noioso, fino al WTF?? degli ultimi due episodi.
Ma almeno aveva una sua logica, era credibile e coerente con le regole che si è dato.
Quando succedeva qualcosa di nuovo, era qualcosa che ci stava. Non dicevo "Ma com'è possibile?", perché nell'ambito di quel mondo andava bene.

Pacific Rim no. Personaggi stereotipati e banalissimi (da Oscar i due russi, che non spiccicano una parola una), nemico che ha come unica spiegazione "Perché sì!!", e quando si scopre la vera motivazione si sarebbe preferito non saperlo, robot che si ricordano di avere la super-mega arma solo dopo un'ora e mezza di combattimento, questo per evitare di morire e far finire prima il film, no, aspetta... Questo per necessità di trama, No, nemmeno questo suona bene.
Questo per... Questo per... Perché sì!!!
Vorrei entrare un po' più nel dettaglio, ma purtroppo ho deciso di parlarne in maniera spoiler free, mannaggia a me.

Vedo, tra l'altro, che in internet tanta gente ritiene che queste, perdonate il francesismo, minchiate non si debbano guardare, perché si tratta di un film ispirato ai cartoni animati giapponesi sui robottoni, e che quelli non avevano senso.
No.
Semplicemente no.
Perché una cosa è un cartone animato anni '70, un'altra è un kolossal del 2013. Se davvero volevi fare una cosa così, allora non dovevi prenderti tanto sul serio. 
Perché un altro grosso problema di Pacific Rim è che si prende davvero maledettamente troppo sul serio. La parte comica "sarebbero" i due scienziati, ma dopo un po' che li si vede sullo schermo si comincia a tifare per i mostri.
E, per riprendere l'esempio sopracitato, Evangelion aveva un senso. Pacific Rim è un'idiozia da guardare a cervello spento.
Perché non nego che in quel caso potrebbe essere anche un bel film.Ma se ci si sofferma a pensare alla trama, beh... Addio!




(E vi prego, non partite con "Ma Evangelion è bellissimo, come fa a non piacerti?". Lo so già, è la serie preferita di #Morosa, e ora ci stiamo anche guardando il Rebuild. Ma oh, a me non è proprio piaciuto!)

(Ecco una recensione molto comica fatta da un blogger che seguo. Occhio che è uno spoiler unico! E soprattutto, occhio a dove aprite il blog, perché l'impaginazione è decisamente NSFW
http://bagniproeliator.blogspot.it/2013/07/la-vera-trama-di-pacific-rim.html)