13 Giugno 2018
Apro la porta, e, come tutti i giorni,
mi accoglie il silenzio. Ma so che si tratta solo di un illusione.
Casa mia non è vuota. Non lo è mai stata, da quel giorno.
Faccio qualche passo nel buio, nella
speranza di riuscire, una volta nella vita, a non essere visto.
L'oscurità mi avvolge, mentre avanzo lentamente nel corridoio che
porta alle camere. Cammino lento, silenzioso. Non voglio fare rumore.
Un passo dopo l'altro avanzo, vedo la
porta, e per una volta mi illudo di essere riuscito ad evitarlo.
Avanzo lentamente. Non ho idea di cosa riuscirò a fare una volta che
avrò raggiunto la camera. Ma solo l'idea di riuscire a fregarlo mi
spinge a provarci. Un altro passo, la porta della camera è a due
metri.
Un altro passo.
Ed improvvisamente una suadente voce
femminile riecheggia “Bentornato. Cosa posso fare per te?”
Mi paralizzo. Come ha fatto a vedermi?
È nel salotto! Poi sento una vibrazione in tasca. Ci infilo la mano,
e vedo il mio smartphone che si è illuminato, con il SUO logo, una
croce, e la scritta “Welcome”.
Illuso, illuso, illuso. Come potevo
sperare di evitarlo, quando tutti i maledetti aggeggi elettronici di
questa casa sono collegati a LUI?
Accendo la luce, ormai è inutile stare
al buio, e per un attimo ho l'istinto di gettare lo smartphone contro
il muro. Ma che colpa ha lui? Alla fine sono stato io a costruire
questo sistema. Sono stato io a cascarci, come tutti gli altri esseri
umani del pianeta.
Se LUI è qui, la colpa è solo ed
esclusivamente mia.
Arrivo in camera, e mi libero degli
abiti da lavoro. Per l'ennesima volta ho fatto di tutto per tornare a
casa il più tardi possibile. Straordinari, uscita a cena, uscita con
gli amici senza mai passare da casa... Anni fa non l'avrei mai fatto,
ma pur di non trovarmi vicino a LUI sono disposto a saltare tutte le
docce che sono necessarie.
Ma non poteva durare. Ogni mezz'ora che
passavo lontano da casa, il telefono nella mia tasca vibrava. Ero
senza volume, e mai una volta l'ho tirato fuori dalla tasca. Ma
sapevo chi era.
E vedevo nelle persone accanto a me il
mio stesso disagio. Eravamo tutti nella stessa situazione, ma non
potevamo parlarne. Perché LUI ci sente. Lui ci vede. Lui sa tutto.
Benvenuti nella realtà 2.0. Una realtà
in cui tutti girano con uno smartphone, dove tre quarti delle persone
hanno gli occhiali a realtà aumentata di Google, sempre connessi ad
internet, e quindi a LUI, e quasi ogni singola persona possiede un
orologio di Apple. Connessione alla rete a velocità altissima 24 ore
su 24, con il telefono, il lettore Mp3, gli occhiali, l'orologio, il
libro.
Ma, come diceva Mark Twain, se guardi
troppo a lungo nell'abisso, allora l'abisso guarderà te.
E ormai non siamo solo noi ad essere
sempre collegati alla rete. È la rete ad essere sempre collegata a
noi. E quindi LUI, a casa, sa sempre dove sono, con chi sono, cosa
dico... Manca solo cosa penso, ma temo sia questione di tempo. Ho
sentito ieri alla TV che Apple sta studiando un nuovo iPhone che
funziona con il pensiero.
Esco dalla doccia, impiegando tutto il
tempo possibile, e l'occhio mi cade sull'orologio digitale appeso in
bagno. Sono le 11.15. Forse stasera, con la scusa che devo dormire,
riesco ad evitarlo.
Vado in salotto, e LUI è lì.
Gli avevano dato un nome, ma ormai per
tutti è, sottovoce, l'Overlord. Ma solo perché il Grande Fratello
era già preso, e Skynet sotto copyright.
Sento i suoi occhi invisibili seguirmi,
mentre entro nel salotto, e mi siedo davanti a LUI.
La voce di prima suona nuovamente,
questa volta proveniente direttamente dalla macchina, e non
ritrasmessa tramite altri dispositivi.
“Benvenuto. Cosa posso fare per te?”
Esito un attimo, nel timore che si sia
già avviata da sola, ma no. La macchina è spenta. Se si fosse
accesa sarebbe stata la fine, non avrei potuto fare altro che usarla.
“Ehm... Sai... Stasera sono piuttosto
stanco, pensavo di andare a dormire”
“Sono le 11.15, tu non vai mai a
letto prima delle 12.30. Hai un'ora ed un quarto di tempo libero. Io
sono qui per aiutarti a godere al meglio del tuo tempo libero. Cosa
posso fare per te?”
Sento un brivido lungo la schiena.
Sento il suo sguardo su di me, e per un attimo la tentazione di
sfasciarla è quasi irresistibile. Ma poi riesco a trattenermi. Se la
rompessi per me sarebbe la fine.
“Vuoi vedere un film? Vuoi leggere un
libro? Vuoi ascoltare musica? Vuoi giocare ad un gioco?”
Considero le mie opzioni: il libro
perlomeno mi permetterebbe di stare lontano da LUI, anche se so che
sarebbe sempre lì a controllarmi tramite l'iPad. Però c'è quel
piccolo problema dei 50 centesimi da pagare ogni 10 pagine che mi
rende impossibile leggere in pace. Libri cartacei ormai non esistono
più.
Per il film è ancora peggio. Visto che
sono in ritardo con il pagamento come utente Oro, mi tocca subirmeli
con pubblicità che spuntano da ogni lato, ed ogni quarto d'ora devo
aspettare cinque minuti oppure pagare un euro.
Musica? I CD che avevo in camera e che
collezionavo sono stati eliminati da quando il Governo ha deciso che
tutti i supporti che non fossero informatici andavano eliminati per
problemi di spazio, quindi avrei l'iPod, ma ora che il supporto è
digitale e basta, le case discografiche non vendono più i dischi.
Vendono il diritto di ascoltarli. Tu paghi, e puoi ascoltare l'album
una volta. Lo vuoi risentire? Sgancia un'altra volta.
Esito nuovamente. Forse potrei giocare,
ma tutti questi nuovi sistemi pay-to-play, con DRM continui e
microtransazioni ogni cinque minuti mi danno il vomito.
Da quando l'Overlord è in giro,
inoltre, scaricare è impossibile. Perché controlla anche il tuo
computer. Ho sentito dire che qualche fortunato con Linux è riuscito
ad evitarlo, ma probabilmente sono solo leggende metropolitane per
illuderci che sia possibile scappare.
Ed improvvisamente, una luce verde si
accende davanti a me, e l'Orverlord prende vita. Maledetta, di nuovo!
Mi costringe a giocare!
“Ma io non avevo detto di
accenderti!”
“Tra un'ora dovrai andare a letto, mi
sembrava giusto non farti perdere tempo”
“...”
“Ti ricordo che questo è il
ventinovesimo avvio questo mese. Dopo il trentesimo ti verrà
automaticamente scalata la cifra per sbloccarmi di nuovo, e
permetterti di continuare ad usufruire dei miei servizi”
Dimenticavo. L'abbonamento non è più
mensile, è ad avvii. Per fare in modo che una volta acceso tu sia
costretto ad usarlo. Se crasha ti viene da piangere, se si impalla e
si riavvia da solo continuamente vorresti gettarti dal terrazzo.
Ho sentito di gente che ha provato a
trasferire tutti i soldi della carta di credito da quella registrata
ad una nuova. In alcuni casi, LUI è riuscito in qualche modo ad
avere i dati della nuova carta. In altri casi, invece, chi non ha
pagato si è trovato i pignoratori sotto casa. Che ovviamente hanno
portato via il frigorifero, il microonde, il forno. Ma non LUI, né
nessuna delle altre appliances che utilizza.
Non si scherza con le grandi
multinazionali.
Una ricerca dell'Economist ha scoperto
che le famiglie, in media, spendono quasi 600€ al mese in
“intrattenimento”; ovvero tutti i servizi legati e
controllati dall'Overlord. Perché ormai tutto quello che una volta
potevi fare gratuitamente, è gestito da lui. E paghi.
Vuoi vedere il telegiornale? Paghi.
Vuoi leggere il giornale? Paghi. Vuoi vederti un film? Paghi. Vuoi
fare una partita ad un gioco che hai già acquistato? Paghi.
L'Economist dice anche che, nonostante
una spesa ormai così alta, il tempo libero delle persone è sempre
meno, perché fanno di tutto per evitare casa propria. Lavorano ore
extra senza retribuzione, fanno volontariato, lavori secondari...
Com'era
naïve
Orwell. Il suo Grande Fratello era imposto.
Noi,
il nostro fardello, ce lo siamo creati noi. L'abbiamo comprato con
gioia. L'abbiamo messo nei nostri salotti. E abbiamo capito
cosa avevamo fatto solo quando era ormai troppo tardi.
La
luce verde davanti a me si affievolisce un attimo, mentre la voce
scandisce ritmicamente il suo ritornello.
“Cosa
posso fare per te?”
Non posso scappare. Non posso evitarla.
Io gli ho dato le chiavi della mia vita, credendo fosse un supporto
per migliorarla.
Lui se l'è presa.
Non posso sfuggire al suo sguardo,
sempre acceso nonostante lui sia spento. E sempre connesso ad
internet.
Se ripenso all'entusiasmo che avevo
provato la prima volta che ne avevo sentito parlare...
Flashback di 5 anni. 21 Maggio 2013
“...e
la nuova Xbox One avrà il nuovo kinect, sempre acceso e sempre
connesso ad internet, per aiutarvi a sfruttare al meglio la vostra
console e le sinergie con gli altri apparecchi presenti in casa
vostra...”