domenica 14 aprile 2013

Questa volta mi hanno lasciato senza parole

Okay, okay. So che magari ho già scritto fin troppo sull'argomento. Però giuro, questa volta sono riusciti veramente a sconvolgermi come non mai, e far cadere ancora più in basso la mia stima nei loro confronti.

Di chi sto parlando? Ma della mia casa di pubblicazione di videogiochi preferita, ovviamente.


Qualche giorno fa, la compagnia di Redwood City ha vinto per il secondo anno consecutivo il titolo di peggiore compagnia d'America, un sondaggio indetto ogni anno dal sito consumerist.com. Nessuno ce l'aveva mai fatta.
La finale, tra la EA e la Bank of America, è stata un plebiscito, con il 78% delle preferenze in favore della prima, che ha vinto la sfida per il secondo anno consecutivo con la banca nazionale degli Stati Uniti, e questa volta con un margine ancora maggiore.

I motivi? Come ben analizzato dagli stessi scrittori di Consumerist, sono principalmente tre, ed in tutti i casi si tratta di un perseverare nello sbagliare, il che rende queste colpe, agli occhi dei consumatori americani, ancora più gravi.

Punto 1: la EA non dà ai suoi clienti quello che vogliono. Promette le stelle e vende le stalle, con giochi incompleti e fatti di corsa. Ne ho già parlato, comunque, e non mi sembra il caso di ripetermi (Anche perché chi legge non penso abbia voglia di ri-sorbirsi tutto il discorso).

Punto 2: Prezzi folli. Sia per i giochi stessi (Mai al di sotto dei 60€... Anzi, 59,90, perché i consumatori sono scemi), che per i DLC. Anche se il gioco è una copia di quello dell'anno precedente con le rose aggiornate (Come nel caso di FIFA, Madden e tutti gli altri giochi sportivi). Anche di questo, comunque, ho già parlato.

Punto 3: Supporto al cliente. Il servizio della EA è a dir poco ridicolo, e merita un discorso a parte. Giusto per dare un'idea generale... Sul loro sito esiste l'Answer HQ. Cos'è? Un forum dove chi ha problemi di qualunque tipo può chiedere aiuto a.... Agli altri giocatori! La EA non si degna neanche di fornire supporto, si limita a dire "Non sapete che fare? Beh, chiedete a qualcun'altro, magari lo sanno".
Questo può andare bene per il supporto di base (Non mi parte il gioco / La grafica ha problemi / Origin va in conflitto), ma se qualcuno avesse bisogno di una consulenza un po' più specialistica? No problem, c'è il sito EA. Bene, su questo sito, una volta scelto il gioco per cui si hanno problemi, e dopo aver dato l'assicurazione almeno trenta volte che il proprio problema non è nella lista, ti daranno da una a tre opzioni, ovvero "Manda una mail al supporto tecnico" (Aspetta e spera), "avvia una chat con un nostro operatore" (Bestemmia e piangi) oppure "Lasciaci il numero, ti richiameremo" (Contaci).
Nel 70% dei casi l'unica opzione è l'email, a cui risponderà una pagina prestampata in cui verrà ripetuta una delle soluzioni già presenti sul sito. E non funzionante. A volte si potrà chattare con un "Game Advisor", ma non illudetevi. Gli operatori, dagli esotici nomi come Dhanvant, Jawahar, Parikshit o Virasana vi faranno perdere ore del vostro tempo per via del fatto che non parlano quasi niente di inglese, e che ad ogni vostra domanda risponderanno con dei copia e incolla dalle suddette soluzioni presentate sul sito. Oppure diranno che non se ne può fare nulla.
La terza opzione, invece, non appare quasi mai, ma in quei pochi casi.... Non richiamano. Evidentemente copiare il servizio clienti Xbox non è una buona idea, se non sei in grado di fornire il servizio.
E in quei pochi casi in cui tu riuscirai a metterti in contatto diretto con gli operatori (Io c'ero riuscito solo cercando il numero tramite altri siti), questi o ti diranno che non si può fare (Nonostante tu gli abbia portato più e più casi documentati che dicono che si può) oppure mentiranno direttamente.
Per dire... Io è più di un anno che aspetto che il mio account Xbox Live sia associato al mio Origin ID, anche se il tizio del supporto mi aveva detto che ci sarebbe voluta una settimana. Alla seconda chiamata (Due settimane dopo) mi disse che era quasi pronto, ed alla terza (Altre due settimane dopo) che era questione di ore.
Poi ho smesso di chiamare, mi sono sentito preso per il culo.

E pure l'achievment!
Sono soddisfazioni....

Ed evidentemente non sono l'unico, dato che la EA ha vinto per il secondo anno la "cacca dorata", dimostrando di non aver imparato assolutamente niente dagli errori passati, e che anzi... Si può solo peggiorare (Sim City 5 docet).

E a coronamento del tutto, è di pochi giorni fa un post sul blog della EA, di Peter Moore, attuale Chief Operating Officer, il cui titolo è "We Can Do Better".

Okay, è già un punto di partenza... Ma leggiamo questo post.

Inizia dicendo che si tratta di una frase che usa spesso quando cerca di difendere la EA, e fin qui tutto bene, alla fine non è certo l'unico a dirlo, e sicuramente già il fatto che all'interno della compagnia se ne rendano conto è positivo. Ma andiamo avanti.
Prosegue attaccando il sondaggio di Worst Company In America, dicendo che si tratta dello stesso sondaggio chi ha ritenuti peggio della British Petroleum, colpevole del peggiore spillover nell'oceano di tutti i tempi, vincitrice del titolo nel 2011, nonché addirittura peggiore della banca colpevole della crisi economica.
A parte che la BP non era nemmeno presente nel sondaggio di quest'anno, e che ha già pagato per i suoi errori... Ma cosa c'entra? Questo è un sondaggio riguardante la percezione dei consumatori nei confronti delle aziende, non delle loro colpe in valore assoluto... Sembra il classico bambino che fa il danno, e quando viene sgridato dice "Ma lui ne ha fatto uno più grande!".
Andiamo avanti.

Secondo Mr. Moore il primo turno eliminatorio è stato vinto contro un'azienda accusata di annacquare la sua birra, la AB inBev, proprietaria tra gli altri dei marchi Stella Artois, Becks e Budweiser. Né la prima, né la terza mi piacciono in modo particolare come birre, mentre la Becks è accettabile, ma comunque non l'ho mai trovata annacquata... Sta di fatto che secondo Moore "I clienti della EA sono su internet, quelli della AB inBev nei bar. Quindi è ovvio che un sondaggio in internet lo vinciamo noi".
Guarda, pure Kobe Byant è schifato dal tuo esempio! 
No, aspetta un attimo... Quindi uno o vive al PC o al bar? Non può fare entrambi? 
Poi, grazie a Dio, evita di commentare ad uno ad uno tutti gli altri scontri, e si limita a dire che la EA, per definizione, ha alle sue spalle un'eredità di successi ed una legione di critici, proprio come gli Yankees, i Lakers ed il Manchester United.
A parte che l'esempio non è il massimo, dato che gli Yankees non vincono un titolo dal 2009 (Forse l'ultimo anno in cui la EA ha fatto un gioco decente?), i Lakers dal 2010 (E l'anno scorso sono stai letteralmente umiliati ai playoff, mentre quest'anno rischiano di non arrivarci nemmeno!), mentre lo United quest'anno vincerà il titolo, ma è stato per l'ennesima volta eliminato in Champions (Che non vince dal 2008, quando ancora c'era Ronaldo...).
Esempi infelici a parte, vediamo come prosegue la lettera.

Moore ammette che qualche errore è stato in effetti fatto dalla EA (Ma dai?), dicendo che alcuni giochi non hanno raggiunto le aspettative (Tradotto come: vi aspettavate troppo), che hanno spento alcuni server troppo presto, a meno di due anni dall'uscita di alcuni giochi (Tradotto: eh, ma ragazzi, se c'è FIFA 13 perché giocate ancora all'11? Comprate quello nuovo!), prezzi esagerati e il casino con SimCity5.

Poi prosegue, cercando di placare alcune polemiche recenti: il fatto che uno debba essere sempre collegato ad internet per giocare a Sim City 5 non è una misura antipirateria, ma un modo per avere un mondo più ampio.
Bene, ma se io vado da qualche parte dove non c'è internet e voglio giocare? Mi attacco?
Poi prosegue, dicendo che Origin ha ben 45 milioni di utenti, e che non è vero che non ha mercato accanto a Steam. Caro Moore, il fatto che Origin abbia 45 milioni di utenti è una conseguenza. Se potessi ne farei volentieri a meno. Ma io sono obbligato ad usarlo per poter usufruire dei giochi EA sul PC! Steam invece è (per la maggior parte dei giochi) solo un supporto per la versione digitale. Non sono  obbligato ad installarlo ed usarlo se ho la copia fisica.
E poi sarei curioso di sapere se 45 milioni sono gli utenti, oppure gli Origin ID. Perché la questione è diversa... Io ho uno Origin ID da più di un anno, dato che per poter interagire con il "supporto tecnico", anche per altre piattaforme, devo per forza averne uno, ma ho Origin da meno di un mese. 
Prosegue difendendo le microtransazioni, dicendo che milioni di giocatori giocano contenti nonostante queste. Ecco, nonostante.
E poi le due bombe: secondo Moore una valanga di voti sono stati causati dal fatto che a molti giocatori non sia piaciuta la scelta della copertina di NFL Madden 2013! 
Carina, no? Beh, se vorrete provarci
con uno Shepard maschio preparatevi
ad un bel due di picche...
E last and (grazie a Dio) least... Secondo lui c'è stata una campagna contro il fatto che in molti giochi EA sono presenti personaggi LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual, Transexual), e che dunque la causa di questa votazione sia che i conservatori siano andati a votare in massa come protesta per la presenza di personaggi gay.
No, ma dico, stiamo scherzando?
Venite eletti per due anni consecutivi peggiore compagnia d'America, e la vostra difesa è "Siamo discriminati perché facciamo personaggi omosessuali"?!

Questo non solo è una stronzata colossale (Chiedo venia per il francesismo), ma è un insulto all'intelligenza dei consumatori, nonché una squallida strategia per cercare di attirarsi le simpatie dei gruppi LGBT, e per cercare di dimostrare di essere vittime di discriminazione sessuale.

Finisce la lettera dicendo ammettendo nuovamente alcuni errori, e sottolineando i loro successi. Racconta di come i giocatori di Sim City abbiano ottenuto come risarcimento dei giochi gratis (Operazione di marketing per salvare la faccia), di come Battlefield sia un successo enorme (Ma lo era già ben prima che la EA comprasse la DICE. E comunque è solo pubblicato dalla EA, ma sviluppato interamente dalla casa svedese), di come FIFA sia un successo enorme (Il che è vero, tre anni fa FIFA ha superato PES, ed ora è in effetti il miglior gioco di calcio disponibile. Ma sono tre anni che è praticamente uguale).
Esalta nuovamente Origin, raccontandoci di come sia in crescita costante, il che non mi stupisce più di tanto, dato che essendo relativamente nuova come piattaforma è normale che sia in crescita, dato il numero di fan che le serie di EA hanno.

E poi finisce con la, secondo me, peggior frase possibile. L'albero più alto è anche quello che riceve più vento. Nel senso "Noi siamo i migliori, e ci prendiamo più critiche perché così deve essere".

No, Mr. Moore. No.
I consumatori vi hanno mandato più di un messaggio. In questi anni il livello dei vostri giochi è precipitato, e anche i più di parte non potranno negare che il vostro trattamento nei confronti del fanbase è crollato ai minimi storici. Questi due titoli consecutivi non sono causati da oscure cospirazioni contro gli omosessuali, ma dalla vostra vergognosa strategia di marketing in questi ultimi anni.

Avete deciso di rispondere. Ottimo. Avete deciso di assumervi parte delle vostre colpe... Ma invece di mostrarvi contriti, vi siete giustificati ad oltranza, attaccando a destra e a manca pur di coprire le vostre manchevolezze.
Non mi resta che pensare che la EA non sia altro che un bambino arrogante, incapace di ammettere i propri errori, e che ad ogni critica risponde accusando il criticante di essere in malafede.
Spero che con il vostro nuovo CEO, chiunque egli sia, la situazione cambi.
Ma se queste sono le premesse, e questo l'atteggiamento... Beh, io preparerei lo champagne per festeggiare il triplete l'anno prossimo.

giovedì 11 aprile 2013

Further Developments

Un paio di mesi fa avevo fatto un post, questo per la precisione, in cui parlavo della mia decisione di smettere di fumare, e di provare ad utilizzare la sigaretta elettronica.
Direi che dal 26 Gennaio ad oggi si possa dire che un po' di tempo è passato, e quindi mi sembra giusto parlarne ulteriormente, sia per raccontare la mia esperienza con la sigaretta elettronica, sia perché se magari c'è qualcuno che mi legge che è incuriosito da questo strumento possa conoscerlo un po' meglio, e magari decidere lui a sua volta di sfruttarlo.

Per prima cosa, la dichiarazione importante è questa: dal 26 Gennaio, secondo lo "smettometro" (una simpatica calcolatrice che gira su internet), in questo tempo ho risparmiato 205€ (Segnerà qualcosina di più quando questo post verrà pubblicato), e guadagnato 13 giorni di vita.

Ora... Per i 13 giorni di vita me ne frega poco, tanto quella non è calcolabile, potrei finire in un tombino domani per quel che ne so, ma il risparmio monetario di 205€ in 2 mesi e 13 giorni non è male.
In questo calcolino ho segnato di fumare circa 13 sigarette al giorno, con un costo medio del pacchetto di 4,30€.

Simpatico, no? Mette un po' d'ansia la storia dei giorni di vita però...


Ora a parlarvi della mia esperienza con la sigaretta elettronica.

La mia è questa
Quella nera, in fondo. Per dimostrare che questo è un blog serio ho cancellato la marca ed il modello, almeno non mi si può accusare di fare pubblicità ad un'azienda piuttosto che ad un'altra. E sì, ho usato Paint.

All'inizio pensavo che la sigaretta elettronica fosse una, ho poi scoperto che invece ne esistono decine di modelli, e di tipologie. A me è andata bene, perché senza informarmi né niente ne ho trovata una adatta a me, con cui mi sono trovato bene subito.
Premetto che in questi 2 mesi e mezzo qualche sigaretta ancora l'ho fumata, ma a mia discolpa voglio dire che su tutti i siti e i forum relativi alla sigaretta elettronica dicono che se venisse la tentazione di provare a fumarne una normale, di farlo invece che resistere ad ogni costo, per sentire che non c'è differenza, dato che nel caso contrario si rischierebbe di finire per "mitizzare" la bionda, ed odiare l'elettronica.

Detto questo... All'inizio credevo che fosse molto più faticoso rispetto alla sigaretta normale: cambia il liquido ogni giorno, controlla che l'atomizzatore non sia fuso, e se necessario cambia il pezzo, ricordati di caricare la batteria ogni giorno... Alla fine, però, mi sono accorto che non solo l'ordinaria manutenzione non è faticosa, ma che anzi, è molta meno di quando dovevo uscire di casa apposta per comprare le sigarette. 
Certo, devo tenere d'occhio bene il livello del liquido, per non rischiare magari di uscire e di trovarmi a metà serata con la sigaretta vuota, ma basta caricarla appena prima di uscire ed il problema non si pone.
La batteria, poi, la carico la notte, esattamente come il cellulare, e non mi è mai capitato si scaricasse, anche perché questo modello ha l'intelligente funzione per cui il tasto centrale serve sia per "attivarla", ovvero fare uscire il fumo, che per accenderla e spegnerla, in modo tale da non scaricare la batteria quando non è in uso.

A livello di sapore è diversa dalla sigaretta normale, com'è ovvio, ma ci si abitua. Esistono decine di liquidi diversi con cui caricarla, con vari sapori, che vanno dai tabacchi, alla frutta agli alcolici. Inizialmente ho scelto qualche liquido a caso, per testarli, ma dopo essermi ritrovato a fumare zucchero filato per una settimana (Magari pensate sia bello, ma immaginate di avere il sapore di zucchero filato in bocca per sette giorni di fila... Alla lunga è nauseante!) mi sono più o meno stabilizzato su un mix 50-50 di due liquidi che mi erano piaciuti.
Poi, una cosa che devo ancora inculcare nei miei genitori, si tratta di uno strumento simile alla sigaretta, ma non è una sigaretta: se prima ne fumavo una ogni ora e mezza circa, adesso magari faccio uno o due tiri ogni dieci minuti questo non significa che sto fumando di più, anzi. La quantità di nicotina è estremamente diminuita, e non puzzo più di posacenere, con grande gioia mia e di #Morosa.

E non è stato difficile. All'inizio io stesso ero convinto fosse una minchiata, ma dopo averla provata, ed utilizzata due mesi e mezzo posso dirlo. Funziona.
Certo, è diverso dalle sigarette, bisogna capirlo ed accettarlo. Ma una volta fatto, funziona davvero.

Se avete amici o conoscenti che vorrebbero smettere di fumare ma non sanno come, vi consiglio davvero di suggerirgli questo mezzo.

lunedì 8 aprile 2013

Tanto tempo fa, in una Galassia lontana lontana....

Non ho fatto io questa immagine, ma la trovo molto calzante.
...c'era una casa di produzione e pubblicazioni di videogiochi, fondata nel 1982 dalla Lucasfilm, come parte videoludica del gruppo di George Lucas. Il suo compito era creare giochi legati alle Intellectual Properties di George Lucas, ossia Star Wars ed Indiana Jones, oltre che ad altre serie di giochi slegate da quei grandi nomi (Monkey Island, per dirne uno).
Questa compagnia si chiamava Lucasarts.

La Lucasarts ha nel suo portfolio una serie di titoli che mi hanno accompagnato nella mia passione per i videogiochi per anni.
Rileggendo su wikipedia la lista di pubblicazioni mi tornano in mente grandissimi giochi, nonché qualche "flop".
Star Wars Battlefront: lo aspettavo molto, una specie di Battlefield ambientato nel mondo di Luke Skywalker e compagnia! A molti miei amici piacque da morire, a me decisamente poco.
Star Wars: La Minaccia Fantasma! Credo di averlo giocato trenta volte alle medie, assieme a Jedi Power Battles, che permetteva di giocare l'episodio 1 in coop... Con mio fratello ci abbiamo passato ore.
E gli strategici: Galactic Battleground (Una copia sputata di Age of Empires II) e Force Commander (Troppo avanti con i tempi per avere successo). Poi Knights of the Old Republic 1 e 2, Star Wars: Jedi Knight: Jedi Academy (Un capolavoro), e i vari Rogue Squadron e Tie Fighter.
E poi i giochi di cui mi ero totalmente dimenticato, e solo leggendo la lista mi ricordo... Star Wars: Demolition, Masters of Teräs Käsi.
Fino ad arrivare a The Old Republic, di cui ho già parlato.

Capisco dal punto di vista economico come mai la Disney abbia deciso di eliminare tutto lo studio di produzione, ma comunque è brutto vedere una compagnia che mi ha accompagnato per anni finire così.
Ora si limiterà alla parte di licensing, ossia a fornire la licenza Star Wars ad altre case videoludiche che vogliono sviluppare i giochi, decidendo se concederla o no.
Speriamo che i risultati siano all'altezza dei precedenti...

(So che quando sarà pubblicato questo post la notizia sarà vecchia già di qualche giorno, ma mi sembrava doveroso farne un accenno. Anche se siamo già al terzo blog sul mercato dei videogiochi sugli ultimi 4, quindi ora dovrò tornare a parlare d'altro!)

Quanti ricordi....

giovedì 4 aprile 2013

DLC: Dammi La Carta (Di credito)

Una volta, tanto tempo fa, l'unica maniera per comprare i giochi era andare al negozio, pagare e portarselo a casa. Internet era per pochi, e quei pochi giochi che potevano andare su internet si appoggiavano (quasi) sempre ad esterni, che gestivano dei server che definire stabili quanto la faglia di Sant'Andrea il 18 Aprile 1906 sarebbe un complimento.
Ho odiato questa faccina verde per
anni e anni
Mi ricordo che quando ero alle medie tentavo disperatamente di collegarmi online con Age of Empires II: la connessione passava tramite Gamespy, e giuro che forse sarò riuscito cinque volte nella mia vita a connettermi.

I giochi avevano tempi di lavorazione medio-lunghi, dato che "patch" non era una parola conosciuta, e dovevano uscire al meglio: non erano concessi errori, perché una volta che il gioco andava in produzione quello sarebbe stato, e quello sarebbe rimasto fino alla fine dei tempi (Soprattutto parlando di giochi per console - Su computer la questione era leggermente diversa).

Quando una casa voleva rilasciare del contenuto aggiuntivo aveva una sola opzione: un'espansione.

Age of Empires, The Conquerors:
L'espansione di AoE II
Cos'erano le espansioni, nel significato classico dei videogiochi? Semplice! Un altro gioco (Che in genere costava poco meno del gioco originale), che però non poteva essere installato senza il gioco base. Questo solitamente offriva del contenuto extra (Nel caso di Age of Empires fazioni e campagne) che allungavano il gioco. 
Inizialmente si trattava di una feature esclusiva per i giochi da PC, tanto che la prima espansione per una console si vide solo nel 1999, con GTA - London 1969.
Un'alternativa erano i contenuti fan-made, ossia contenuti aggiuntivi per i videogiochi creati però dagli stessi giocatori e messi liberamente a disposizione di altri utenti.
Questo modello ha fatto la fortuna della Valve: i produttori mettevano infatti a disposizione gli strumenti di sviluppo da loro stessi utilizzati per creare il gioco. Questo ha allungato infinitamente la giocabilità di questi prodotti, dato che nuovi contenuti venivano (E vengono tutt'oggi!) continuamente creati e messi online. 
Counter-Strike, Portal sono solo due degli esempi di giochi completamente nuovi che sono nati dalla passione di fan, che hanno pesantemente modificato il codice sorgente di Half-Life. In entrambi i casi i team di sviluppo sono stati notati dalla Valve, ed assunti per creare e poi vendere il gioco sotto l'etichetta di Gabe Newell. Un Win-win.

Le comunità di modders sono enormi. Il sito probabilmente più importante è Nexus Mods, che al suo interno contiene più di 90.000 singole mods per diversi giochi (Principalmente RPG).
I Modders hanno fatto di tutto: prendendo ad esempio Dragon Age: Origins, sul sito si possono trovare texture migliorate, personaggi extra (Completamente doppiati ed integrati nel gioco!), accorgimenti al sistema di gameplay, nuove mappe, nuove zone, nuove missioni, nuovi equipaggiamenti... E ovviamente le mod porno. Quelle non mancano mai, in nessun gioco.
A volte la comunità dei giocatori addirittura si occupa del lavoro che toccherebbe agli sviluppatori: emblematico è il caso di Star Wars: Knights of the Old Republic 2.
Questo gioco, sviluppato dalla Obsidian nel 2004, ha un'enorme problema: manca tutta la parte finale. La Lucasart, distributore e concessionaria unica dell'IP di Star Wars, ha pressato la Obsidian per il rilascio entro una data data (Scusate il gioco di parole).
Il Menù Principale di KOTOR2
"restaurato"
La Obisdian all'epoca era una piccola casa, senza il potere contrattuale che aveva avuto la Bioware (Autrice di KOTOR 1), e fu costretta a rilasciare il gioco senza aver terminato di lavorare. Le ultime tre ore di gioco sono un accozzaglia di scene a caso, bug, e casino, dato che gli sviluppatori si erano limitati a mettere all'interno del gioco quello che avevano sottomano.
E nemmeno tutto! Perché nel disco di gioco era presente anche tutto il resto, quello che non avevano avuto il tempo di sistemare (Non chiedetemi come mai sia così, non sono un programmatore). Fatto sta che un gruppo di fan, scoperta la presenza di questi files, si è messa di lena, e nel giro di qualche anno sono riusciti a produrre una mod "restauratrice", che riporta il gioco quasi come sarebbe dovuto essere nelle intenzioni della Obsidian (Dico quasi perché alcuni contenuti purtroppo non furono mai recuperati).

Tutto questo per dire: una volta i giochi venivano ben studiati, e dato che la release era "definitiva" venivano venduti con il minore numero di bug possibili, e con le "espansioni" per prolungare l'esperienza di gioco.

Oggi invece il trend è un altro: come già parlato nel post di qualche settimana fa il mercato dei videogiochi è in crisi, e il motto è "Butta fuori tutto quello che puoi, il più in fretta possibile".
I giochi escono buggati in maniera impressionante, e necessitano di una patch dietro l'altra. Praticamente il primo mese dall'uscita del gioco è il nuovo betatesting. Vi sfido ad andare a guardare il forum ufficiale di un gioco le settimane dopo la sua release.
E le espansioni? Sopravvivono solo nei MMORPG. 
L'esempio più classico è World of Warcraft: nel gioco originale il livello massimo era il 60. Poi è arrivato The Burning Crusade, che ha aggiunto un continente, e portato il level cap al 70, seguito da Wrath of the Lich King e l'80, poi Cataclysm è l'85 ed infine Mists of Pandaria ed il livello 90.
In ogni caso si tratta di un gioco del 2004 che ancora oggi ha circa 8-9 milioni di giocatori! (Ho un po' abbassato il numero rispetto all'articolo perché per me sono ancora di meno, ma il senso resta quello).

Chi dice che la droga virtuale non esiste? C'è eccome, e costa solo
12,99€ al mese!
Lo scopo delle espansioni era quello di allungare la longevità dei giochi. E World of Warcraft c'è riuscito benissimo. Così come gli altri giochi Blizzard, con Warcraft III (E l'espansione The Frozen Throne), Diablo 2 (E l'espansione Lords of Destruction), Starcrat (Con Brood Wars).
World of Warcraft è l'esempio perfetto di quello a cui serve questo strumento: per integrare al gioco originale nuove aree, nuovi personaggi, nuove missioni, pagando una cifra inferiore ad un gioco intero, dato che comunque l'espansione si basa su di un altro gioco, aggiungendo solamente del contenuto in più.

Come funziona però oggi il mercato dei videogiochi?
Le espansioni sono sparite, ed al loro posto sono apparsi i DLC, ossia Downloadable Content.
Qual è la differenza?
In primis, i DLC non sono un gioco in più, né vanno comprati fisicamente. Si tratta di contenuto aggiuntivo che viene scaricato direttamente nel gioco.
La seconda cosa è che, data la natura di download, solitamente hanno dimensioni molto più ridotte rispetto ad un'espansione. Se The Frozen Throne mi dava un'intera nuova campagna, una nuova fazione e nuove unità per quelle già esistenti, in genere i DLC (Soprattutto per i giochi anche su console) si limitano ad aggiungere 2-3 ore di contenuti extra (A meno che non si parli di sparatutto, lì la questione è diversa).
Il terzo punto? Il costo.
Mentre alcune case, come la CD Projekt Red, hanno una politica di "Hai pagato il gioco, l'extra lo offriamo noi", come in The Witcher 2, la maggior parte delle altre case preferiscono fare pagare i contenuti extra.
E salati.

Per tornare a parlare (Ma tanto sapevate tutti che sarebbe successo) di Mass Effect 3, i DLC a pagamento sono ben 4.
8 euro per un compagno che passerà la metà del suo
tempo ad insultare voi e i vostri amici.
Il primo, Dalle Ceneri, costa 8,00€, e aggiunge alla storia una nuova missione ed un nuovo compagno, che sarà assieme al Comandante Shepard per tutta la durata della storia. Un prezzo "accettabile". Se non fosse che i già citati modders hanno scoperto che questo personaggio era già presente sul disco. Tanto che molti di loro mostrarono sul forum della Bioware come sbloccarlo senza pagare il DLC. Venendo bannati, e scoprendo di non poter nemmeno più giocare a Mass Effect 3, dato che un ban sul forum Bioware (Collegato alla EA e collegato ad Origin) corrisponde anche all'impossibilità di accedere al proprio account Origin. La questione poi è stata risolta ("Era un bug", ha detto la EA "Chi viene bannato dal forum dovrebbe avere accesso al gioco che ha pagato". "Grazie al *****", è stata la risposta dei giocatori).

Il secondo DLC è Il Leviatano, dal costo di 8€. Aggiunge una missione piuttosto lunghetta, un paio d'ore di gioco in totale, che però ha una grande importanza dal punto di vista della storia, dato che offre al giocatore delle informazioni in più per capire il finale. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi come mai queste informazioni in più non potevano darmele senza farmi pagare 8€, ma è meglio di no.
L'episodio successivo è Omega, dal modico costo di 12€, che offre al giocatore una missione di 2/3 ore, ma che è forse la missione più lineare della storia di Mass Effect. Vai avanti, spara, vai avanti, spara, vai avanti e spara. Potevano darmi un corridoio che facevano prima.
Ed infine, il mese scorso è uscita La Cittadella, anche lei al prezzo di 12€. Dal punto di vista della storia è forse il miglior DLC di tutti e tre i giochi. Senza stare a far spoiler, dà ai giocatori quello che volevano: più interazioni con i propri compagni, ma dal punto di vista della storia principale serve a poco o a niente (Anzi... La trama di questo DLC è platealmente ridicola).
Sommando i 4 DLC ottengo 40€. Quaranta euro in più per avere il gioco completo, il che porta il costo totale a 100€, senza contare gli altri DLC minori che danno armi o vestiti in più, per un totale di 4,50€ (Però da pagare in Bioware Points, che vengono venduti a 8€ ogni 800... Che significa che se io ne voglio comprare solo 120, mi tocca pagarne minimo 800 e tenere i 680 avanzati sperando di usarli prima o poi!).
Il Spectre Pack! 160 Bioware Points (O 1,60€)
per la speranza di trovare finalmente l'arma potente!
Al costo praticamente di un espansione cosa abbiamo? 3 missioni extra, per un totale di una decina di ore di gioco.
Decisamente insufficiente.

E peggio ancora sono le microtransazioni che ormai si stanno inserendo in tutti i giochi.

Chi ha uno smartphone ormai le conoscerà bene: i vari App Store e Play Store sono pieni di giochi "gratuiti", ma che per sboccare tutte le funzioni richiedono che vengano pagate delle piccole cifre di volta in volta. Vuoi fare più di 20 azioni al giorno? Sgancia 80 centesimi. Vuoi coltivare la verdura che vende tanto? Paga 75 centesimi. Vuoi poter fare più di una partita ogni mezz'ora? Paga 1 euro e venti.
Adesso addirittura ho visto che esistono i Crediti di Facebook da usare nei vari giochini sul social network, al costo di 2€ ogni 10!
Piccole spese e piccoli costi, che i più patiti non disdegneranno. Soprattutto nei giochi EA si tratta di scorciatoie, sempre nei giochi multiplayer. Nel caso della foto vediamo che per un Pacchetto Spettro il costo è di 60.000 crediti, oppure 160 Bioware Points. I Crediti si ottengono giocando. Una partita a difficoltà oro (Cioè abbastanza tosta, richiede una mezz'ora per finire e dei giocatori bravi per arrivare in fondo) dà dai 75.000 agli 82.000 punti. Il che significa che in mezz'ora di gioco un (buon) giocatore può ottenere più crediti di quanti ne otterrebbe pagando 1,60.
Una partita a difficoltà argento, invece, richiede 20-25 minuti, ed è più semplice da portare a termine, e permette di ottenere circa 40.000 crediti.
E badate bene, il contenuto dei pacchetti è totalmente casuale. Sono come i pacchetti delle figurine che si compravano in edicola alle elementari. Potrebbe esserci dentro di tutto, tanto l'arma cerchiamo quanto  l'ennesimo doppione dell'arma base inutile che mai e poi mai useremo.
L'esempio è ancora più lampante in FIFA. Anche lì c'è lo stesso sistema a pacchetti completamente random (E lì ancora di più, dato che gli oggetti in Mass Effect sono circa 250, in FIFA invece ci sono tutti i calciatori dei maggiori campionati europei, oltre che stadi, palloni, maglie ed oggetti speciali.
Lì un pacchetto oro costa 7.500 monete, e considerando che se ne ottengono circa 600 a partita... Con i cash invece costa 1,50€.
Inoltre c'è il grandissimo Season Pass! Dopo aver comprato il gioco, per la modica cifra di 24€ si ottengono 24 pacchetti gratis, nonché uno sconto su tutti gli altri pacchetti che verranno comprati.

Il sunto di tutto questo discorso è che ormai i giocatori stanno pagando di più per avere di meno. I giochi vengono rilasciati incompleti, o mancanti di parti importanti perché tanto le case produttrici sanno che i fan compreranno i DLC.

Ma la domanda, alla fine di tutto questo discorso, è:
Sono loro che ci stanno fregando, oppure siamo noi che ci stiamo facendo fregare?