mercoledì 30 gennaio 2013

Band of Brothers #1

Ed ora, è il momento di narrare la tanto anticipata disavventura con Trenitalia.
Quella che "Oh, quando vorrei potere piazzare una bomba al loro quartier generale".
Possibilmente al Polonio.

Premetto che questo viaggio in treno è stato talmente allucinante che sono anche stati creati ben DUE gruppi su facebook per commemorarlo. So che è poco indicativo, però rende l'idea.

Comunque... 30 Novembre 2010, Lucca.
Assieme al mio solito gruppo di amici, siamo alla fiera Lucca Comics & Games, e come tutti gli anni abbiamo preso il nostro solito hotel a Pisa, con vista stazione.
La mattina prendiamo il nostro trenino per Lucca, e al ritorno ci stringiamo come sardine sull'espresso per Pisa.

Perché quei geni di Trenitalia, non sono ancora riusciti a capire che, magari, nei giorni di fiera potrebbero mettere qualche treno speciale tra Lucca e Pisa, dato che ogni anno la stazione di Lucca dalle 6 in poi è letteralmente presa d'assalto da tutte quelle persone che hanno preso hotel in città limitrofe.

Quel giorno, onde evitare il solito macello, decidiamo di prendere il treno un po' più tardi, quindi entriamo in stazione, e... Il mondo. I binari sono presi d'assalto, sulle banchine bisogna stare un sopra l'altro, tutte le timbratrici sono fuori uso... Insomma, la solita stazione di Lucca dopo le 6.

Vediamo che il treno successivo per Pisa è venti minuti dopo. Vabbè, ce la faremo tutta in piedi, ma non importa. Andiamo alla banchina, e c'è più o meno lo stesso numero di persone che erano con Mosè durante l'esodo. Aspettiamo il treno, sperando di trovare posto, ma quando arriva vediamo che purtroppo è un 3 carrozze, che viene immediatamente preso d'assalto dalla gente che era in stazione da prima di noi, con il risultato che sul treno noi non ci stiamo.
Vabbè, si aspetta quello dopo, no?
Intanto la stazione invece che svuotarsi continua a riempirsi, e la banchina del treno successivo è già strapiena... Nel senso che ci sono persone da riempire BENE una decina di carrozze, e quindi ci auguriamo che il treno sia bello grosso
Quando, una mezz'oretta dopo, lo vediamo arrivare.
Nel momento in cui ha girato l'angolo c'è stato un momento di silenzio totalmente surreale, del tipo "Ma sto davvero vedendo quello che sto vedendo?", seguito da una serie di imprecazioni, insulti, bestemmie e maledizioni.
Perché il treno che stava arrivando era un treno a carrozza singola!


Che ovviamente è stato istantaneamente preso d'assalto ed occupato, senza che noi riuscissimo nemmeno ad avvicinarci alle porte (Perché ovviamente lo stronzo di un conducente ha deciso di fermarsi in fondo alla stazione, dove si era accalcata la gente arrivata per ultima, e non al centro, dove stava la gente che era lì da oltre un'ora.
Okaaaaaaaay... Ovviamente di personale di Trenitalia in giro per la stazione manco l'ombra, e le biglietterie avevano chiuso. Decido di sfogare la mia rabbia contro un carabiniere, che povero Cristo non c'entrava una mazza, ma era l'unico collegamento con l'autorità disponibile.
Però c'è da dire che ha capito che in realtà non ce l'avevo con lui, ed è stato anche molto gentile, terminando il discorso dicendo "Guarda, a me dispiace, noi sono dieci anni che ogni volta che c'è la fiera chiediamo dei treni speciali, e loro ci rispondono mandando un vagone. Che possiamo farci noi?", dimostrando che la colpa era solo ed esclusivamente di Trenitalia.

Ho dimenticato di dire, dettaglio importantissimo, che la tratta Lucca-Pisa dura venti-venticinque minuti.
Comunque, ci spostiamo sul binario successivo, in attesa del treno, che stavolta (Un'altra mezz'ora dopo), arriva con un numero di carrozze decente (sette-otto direi, non ricordo esattamente...)
Noi ci buttiamo a bordo e riusciamo a salire, anche se le condizioni del viaggio non erano esattamente le migliori...
Giusto per dare l'idea, io e i miei amici non riuscivamo quasi a vederci, siamo rimasti separati in tre gruppi, ed uno di noi addirittura si è fatto il viaggio nel collegamento tra due carrozze!
Questa era la situazione nella nostra carrozza.


Io sono il tizio in fondo a destra che fa le corna, ma non mi si vede perché la mano di un ninja blu mi copre la faccia.
Comunque... Come potete vedere eravamo tutto fuorché comodi, e quindi inganniamo il tempo chiacchierando con la gente vicina, tanto che una mia malfidatissima amica scrive al suo ragazzo (Il poveraccio bloccato tra le due carrozze questo messaggio:

"Non ci credo, #AmicoP ed #Edhel sono riusciti a rimorchiare xD"

Che cioè, non è che se chiacchiero con una ragazza che è accanto a me sto cercando di rimorchiare!
Però come ha descritto lei la scena su facebook merita da morire, quindi riporto pari pari:

No, cioè, io ero SCANDALIZZATA! Grazie ancora per avermi tenuto il posto (penso che sennò sarei morta), ma comunque la scena era questa.
Io stavo maledicendo mentalmente il motivo per cui mi fossi messa in kimono con una striminzita sciarpina di lanamaledettatrenitaliachissàcomeselastannospassandoShinedEdh- 
...e guardo verso di VOI.O______O 
Che tacchinate SAILOR JUPITER e le sue amiche. Ma LOL. 
No, davvero.. XD 
Edhel: "Ma daaaai, ci siamo visti mica lo scorso anno?"

Che poi, tra parentesi... Era vero che ci eravamo già visti l'anno scorso! Infatti, ad un certo punto, questa Sailor Jupiter si gira verso l'altro angolo del treno (Quello da cui è stata fatta la foto), ed urla "#AmicaF!!!!"
Io seguo con lo sguardo, e vedo una ragazza con un'aria familiare.
La guardo.
Lei mi guarda.
"Ma la conosco già?"
Allora mi giro verso Sailor Jupiter, e le chiedo
"Scusa, ma come si chiama quella ragazza che hai appena chiamato?"
"Si chiama #AmicaF!"
"Sì, okay, quello credo l'abbia capito anche il capotreno... Ma di cognome come fa?"
"#CognomediamicaF"
Allora è lei!
Si tratta di un'amica di una mia amica che avevo conosciuto per caso l'anno prima, sempre a Lucca e sempre in treno. Eravamo in uno scompartimento io ed un mio amico assieme a lei ed al suo gruppo cosplay, e avevamo chiacchierato per tutto il viaggio. Alla fine ci eravamo presentati, e la scena era stata questa.
#AmicaF: Piacere, #AmicaF
#Edhel
: Piacere, #Edhel
#AmicaF: Ma... #Edhel #CognomediEdhel?
Attimo di silenzio, mentre io la guardo basito
#Edhel: Sono famoso?
Poi mi aveva spiegato che mi conosceva di nome, essendo molto amica della mia migliore amica, e che le aveva detto che sarei andato anche io a Lucca, e quindi aveva tirato ad indovinare.
L'ho poi aggiunta su facebook, e non ci eravamo praticamente parlati, e per questo motivo non ero sicuro di averla riconosciuta.
Ah, nel frattempo che tutto questo succedeva, mi dimentico la parte importante.
Siamo fermi da quarantacazzodiminuti nella prima stazione dopo Lucca.
La prima.
[continua]

domenica 27 gennaio 2013

Smoker

Fumo da quando ho 15 anni.
Ho iniziato al liceo, come tutti, perché ovviamente a fumare ti sentivi "grande".
Compravamo un pacchetto di Barclays in comproprietà, e poi quando uscivamo al sabato sera ne fumavamo un paio a testa, senza nemmeno buttare giù il fumo, e tanto pensavamo "Ma sì, non mi piace nemmeno troppo, smetto quanto voglio".
Ed in effetti era anche così, perché durante la settimana nessuno di noi fumava, era solo una cosa del sabato sera.

Tra l'altro ero stato anche l'ultimo dei miei amici a decidere di provare, perché nella mia famiglia c'è una casistica di malattie dovute al fumo piuttosto alta (3 nonni su 4 hanno avuto problemi a causa delle sigarette, e la quarta è stata l'unica che non fumava, ed è l'unica che tuttora zampetta allegramente in giardino facendomi partire l'allarme, e che ogni volta che mi vede fumare mi guarda e dice "#Edhel, se smettessi ti farei un regalo così grande...", ed io ogni volta, alzando gli occhi al cielo "Sì, nonna...").

Ho iniziato a fumare seriamente nell'estate del 2006, quando durante una vacanza-studio in Inghilterra per la prima volta ho comprato delle sigarette per me (E tra parentesi... Quanto cazzo costano le sigarette in Inghilterra??), e lì ancora lo scopo era un po' fare "il grande" in mezzo ad un gruppo di persone appena conosciute (E farmi anche notare da una ragazza molto carina, ma questo è un altro discorso, e prima che tutti voi cominciate a pensare io sia il classico man-whore, è la già citata ex-ragazza).

Da lì è stato un continuo aumentare: prima pacchetti da 10, che duravano un paio di giorni. Poi quando mi sono accorto che dovevo ricomprarle ogni mattina sono passato ai pacchetti da 20.
Prima Marlboro Rosse, perché erano "forti", e facevano figo. Poi le Chesterfield, perché mi piaceva il nome, poi le Marlboro Light perché, okay che le rosse sono buone, però cazzo, è catrame puro!
Infine le Pall Mall blue, perché costano 70 centesimi in meno, e visto che ormai fumo tra le 10 e le 20 sigarette al giorno, quindi 4-5 pacchetti la settimana, si tratta di circa 3€ in meno da pagare a settimana rispetto alle Marlboro.
Mica spiccoli, se si fanno su base annuale.
Se siete fumatori, fidatevi, non fatelo mai, o vi verrà un colpo.

Ho smesso di fumare circa 5 volte. La prima per vedere se riuscivo, e dopo una settimana ho deciso che, sì, stavo tranquillamente senza sigarette, e quindi ho ricominciato.
La seconda è stata più una promessa alla succitata ex, che è durata forse 5 giorni. Purtroppo qui la distanza è stata fatale, dato che vi vedevamo solo ogni 20 giorni, come faceva a sapere che avevo ricominciato?
La terza volta ho letto il libro "È facile smettere di fumare se sai come farlo", e sono durato anche lì una settimana o poco più.
Che, tra parentesi, non è colpa del libro. Non dubito assolutamente che possa aver aiutato un sacco di gente a smettere, anzi! Il problema è che per smettere con quel libro bisogna partire convinti. Bisogna pensare "Okay, voglio assolutamente smettere, ma non so come fare", e non "Ma sì, in realtà non voglio smettere, ma se questo libro mi fa passare la voglia per magia tanto meglio".
Ovviamente non c'è nulla di magico in quel libro, e quindi non ho smesso.
Poi c'è stata un'altra volta che per me non sarebbe nemmeno da contare, sono durato giusto due giorni.
E poi, circa un anno e mezzo fa, ho riletto il libro, stavolta (più) convinto.
Dieci giorni ho resistito, senza nemmeno soffrire troppo. Solo che dopo una giornata particolarmente devastante (è successo di tutto, veramente), me ne sono fatta offrire una da un mio amico, e quello è stato il mio ultimo tentativo di smettere di fumare.

Devo dire che non ho mai avuto particolari fastidi dovuti alle sigarette: niente tosse secca, mal di gola, insonnia (Cioè, quella sì, ma ce l'avevo anche prima), poco fiato (Fortunatamente ho molta resistenza, quando gioco a calcetto corro molto più di amici non fumatori), quindi non ho mai nemmeno pensato di smettere per cause "di salute".

Poi tutti i rischi di cui si parla... Il fumo uccide, il fumo fa venire il cancro... Ma sì, se anche mi verrà sarà nel 2045, lì con uno schiocco di dita ti curano il cancro e ti tolgono anche i chili di troppo!

Però adesso ho deciso di fare il grande passo.
Visto che a me fumare piace, smettere di colpo è impossibile.
Diminuire gradualmente idem, perché passerei le giornate guardando l'orologio, aspettando l'ora per la sigaretta successiva.
Ho comprato la sigaretta elettronica.
Credevo fosse una cretinata, non mi ero mai nemmeno particolarmente interessato... Però, ho visto che alcuni miei amici accaniti fumatori l'hanno comprata, e si sono trovati bene. L'ho provata, e... Beh, devo dire che la sensazione è di fumare una sigaretta vera, però senza tutti gli "effetti collaterali", ed il sapore è anche buono.
Quindi sono andato a comprarla.
Annuncio ufficialmente che addì 26/1/2013 ho fumato la mia ultima sigaretta. 
Nel caso dovessi ricominciare (Ma spero proprio di no) ve lo annuncerò qui. Siete tutti pregati in quel caso di coprirmi di insulti, ve ne do il permesso.

sabato 19 gennaio 2013

The Pillars

Ho appena finito di vedere la miniserie "I Pilastri della Terra", del 2010, ispirata al famosissimo libro omonimo di Ken Follett.

Lo so che arrivo piuttosto tardi, in fondo siamo nel 2013, però è una serie che ho sempre avuto da un lato molta voglia di vedere, mentre dall'altro un po' di paura.
Perché "I Pilastri della Terra" è probabilmente il mio libro preferito (Tolto Tolkien, lui non entra in classifica), assieme al suo seguito "Mondo Senza Fine", e quindi temevo parecchio che con questa serie potessero averlo rovinato.
Poi, quando ho visto che #Morosa ha casa aveva il cofanetto con la serie completa, e che si rifiutava di vederla con me (Posso capirla, sono 400 ore e non le interessava), non ho potuto fare altro che farmela prestare, per vedermela con calma.

Beh, che posso dire?
Mi è molto piaciuto come sono riusciti a ricreare l'atmosfera che si riesce a leggere nel libro. L'Inghilterra del XII secolo è stata ricostruita benissimo (Anche se magari un po' più di "sporco" non avrebbe guastato... Gli ambienti sono sempre belli, lucidi e scintillanti, ma sono dettagli), sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista dell'immersione.
La storia, come quella del libro, prende subito. E non è scontato.
Io non sono fan delle serie TV, anzi. Credo di averne viste giusto 2 da cima a fondo, ed erano entrambe miniserie: questa e la bellissima Band of Brothers (2001). Le altre, con tutte le loro quindicimila stagioni, tendono a stancarmi in fretta, quindi il fatto che vedendo questa serie avevo sempre voglia di andare avanti a vederla lo trovo un enorme punto a suo favore.

Ora, io non sono un esperto di cinema, anzi (Ho due o tre amici che hanno studiato cinema, e che se anche solo pensassi la frase "Sono esperto di cinema" mi scuoierebbero vivo, e a ragione), quindi la mia opinione si traduce solo dal punto di vista "Come un fan del libro ha trovato la serie".
Infatti non ho scritto "Recensione: I Pilastri della Terra" perché non sono degno.

I personaggi, che alla fine sono la questione più importante, nonché il punto cardine di tutti i libri di Ken Follett al di là della storia (Tanto che l'ultimo approfondisce poco i personaggi, e a me, così come a molti altri, non è piaciuto particolarmente) sono stati tradotti bene dal libro alla televisione.
Il loro sviluppo negli anni, è fatto molto bene, anche se ho avuto l'impressione che i loro caratteri siano stati un po' limati, nel senso che Follett è molto bravo nel far sì che tutti i suoi personaggi abbiano una "zona grigia". Certo, ci sono buoni e cattivi, ma tutti hanno le loro ragioni, ed è difficile trovare un personaggio esclusivamente "cattivo". Un "caotico malvagio", per dirla dal punto di vista D&D.
Invece in questa serie TV i personaggi sono stati più indirizzati, nel senso che i buoni fanno così perché sono buoni, e i cattivi fanno così perché sono cattivi. Niente vie di mezzo, niente zone grigie.
Per fare un esempio, senza spoilerare, nel libro Waleran ha una mentalità, per dirla alla Mass Effect, "Renegade", ovvero il fine giustifica i mezzi, ma il mio fine è buono e giusto.
In questa minierie, invece, è solo ambizione sconfinata, ma per sé stesso, non per il bene maggiore.
Però posso capire che queste sfaccettature possano essere difficili da tradurre dalla carta alla pellicola, anche perché il libro è di mille e passa pagine, ma un po' mi è dispiaciuto perdere questa parte per me molto importante della storia.

Un'altra cosa che non ho capito è perché cambiare il finale... Capisco che magari dovevano tagliar corto, però non mi è piaciuto che abbiano tenuto la storia molto fedele all'originale fino a 40 minuti dalla fine, per poi rivoluzionare tutta la parte finale (togliendo tra l'altro pezzi importanti del suddetto sviluppo dei personaggi, tra cui le ultime 4-5 pagine del libro) mi ha lasciato un po' perplesso, ma vabbè.

Detto questo, l'ho ritenuta veramente una bella serie, che rievoca ottimamente il romanzo, pur non raggiungendo la stessa profondità narrativa. Però scorre molto veloce, si fa guardare volentieri.
Certo, penso che se uno non ha letto il libro potrebbe trovarla un po' noiosa (Il ritmo è lentino), ma per me merita di essere guardata.

Ora dovrò anche recuperare Mondo Senza Fine.
Con calma.
Tra un mesetto o due.
Il tempo di riprendermi da una serie TV.

mercoledì 16 gennaio 2013

Sono un utonto

Innanzitutto buon anno a tutti in ritardo.
Chiedo scusa per essere sparito, ma è stato un periodo davvero impegnativo, e ho avuto veramente poco tempo per scrivere su questo blog.

Adesso voglio raccontarvi due episodi avvenuti durante il mio stage, che hanno entrambi a che fare con il computer.
Io mi sono sempre considerato uno che "sa usare il computer", nel senso che non ho mai fatto grossi danni, so distinguere un virus da un file buono, so fare un ripristino di sistema, installare e disinstallare programmi, e così via...
Diciamo che non mi ritengo un "Utonto", anche perché in genere se non so fare qualcosa (O non so cos'è il processo tal dei tali, o ho dubbi su certe cose) tendo a cercare su google e a vedere cosa dicono gli esperti.
Nel peggiore dei casi ho anche un amico che lavora in un'azienda informatica, quindi posso anche chiedere a lui (Ma non è ancora successo, per fortuna!).

Comunque, per tornare al discorso principale... Dato che leggo sia il blog di Bitmover che di Davide Bianchi so com'è la vita degli informatici all'interno di un'azienda. Quindi avrei tanto voluto non dover mai andare al dipartimento informatico, mettere la testa all'interno e dire "Ehm, ho un problema...", per poi vederlo risolto in 30 secondi, pensando che se l'informatico in questione avesse un blog sarei finito nel post del giorno dopo.

Eppure, l'ultimo giorno di stage, arrivo in azienda. Mi siedo alla mia postazione, accendo il PC, e....
Nada.
Nessun segno di vita.
Riprovo... E niente. Evidentemente al 21 di Dicembre manco lui ha tutta questa voglia di lavorare, ma vabbè.
Noto peraltro che anche il telefono VoIP è spento: solitamente appare il mio nome ed il numero di interno, ma in questo caso lo schermo è completamente vuoto.
Mi viene il dubbio che sia così per tutti, e controllo gli altri 2 PC nell'ufficio: sono entrambi spenti, però i telefono VoIP sono accesi.
Controllo allora sotto il tavolo, dato che già una volta è successo che quelli delle pulizie hanno staccato un cavo per sbaglio, ma niente. Tutto a posto.
Tutti i cavi perfettamente collegati. Nel dubbio guardo anche se la ciabatta è rotta, ma no, va.
Deciso allora che ho fatto il fattibile, e di andare al dipartimento informatico a chiedere lumi.
Il sistemista arriva, guarda la situazione. Prende in mano il telefono, reinserisce il cavo dell'alimentatore che era inserito male, e... MAGIA! Tutto si accende.
Dieci secondi ci ha messo.

A mia parziale discolpa devo dire che non potevo sapere che l'alimentazione del PC passasse per il telefono, e che pensavo che il fatto che tale strumento fosse spento la ritenevo una conseguenza del fatto che il PC non si accendesse, non la causa!

Il secondo motivo per cui mi sono meritato tale appellativo è decisamente più grave.
Per raggiungere il mio obiettivo prefissato avevo assolutamente bisogno di fare una ricerca di mercato. Ne ho sviluppate due, una per le aziende possibili clienti, ed un'altra per le aziende concorrenti.
Ovviamente in entrambi i casi mi sarei presentato come #Edhel studente dell'#Università di Cittàadaltezzavariabile, e non come stagista di #Azienda, sennò col cavolo che avrei avuto delle risposte.
Comunque, mentre per le aziende concorrenti il problema non si pone (Sono una trentina), per i clienti il  problema è un po' più difficile: per avere un risultato utilizzabile avrei bisogno di almeno 150-200 risposte. Nei miei calcoli, visto che ritengo che ogni 10 aziende contattate se va bene risponde 1, questo significa contattare 1500-2000 aziende.
Bene, ma i nomi dove li trovo?

Allora ho provato a contattare l'Università, chiedendo di inviare il mio sondaggio a tutte le aziende associate all'ufficio tirocini.
Loro lo fanno, ma nel giro di 3 giorni ho ricevuto solo 20 risposte al sondaggio (Di cui 18 si fermavano alla seconda domanda, che era "Usi questo tipo di prodotto?", e che a risposta negativa passava direttamente alla fine del sondaggio, facendo saltare la parte "importante").
Quindi decido di tirare fuori l'artiglieria... Telefono a Confindustria! Chiamo sia quella provinciale che quella regionale. I secondi mi rimandano alla provinciale, i primi invece mi dicono che hanno bisogno di una lettera di presentazione, che potrebbe essere quella della mia relatrice.
Il problema è che la relatrice mi avrebbe presentato come stagista, e non come studente, quindi il problema restava.
Decido allora di fare a modo mio.
Da vari siti internet, scarico liste e liste di email per categoria di soggetti, per regione, per campo... Fino ad arrivare ad avere qualcosa come 6000 indirizzi email.
Allora mi collego con la mia casella Edhel@universitàdicittàadaltezzavariabile.com, e faccio degli invii di massa.
Il problema è che la mia università si appoggia a gmail per la posta, e dopo 3000 mail inviate google salta fuori e mi dice "Ohi, fermo là tu! Cazzo fai? 3000 email in 10 minuti? Ma io ti banno per 24 ore!", con il risultato che sono riuscito a mandare solo la metà delle mail.
La mattina dopo ne ho mandate altre 2000 (da casa, le avevo messe in bozza essendo un venerdì), e poi basta, perché google mi sembrava sull'incazzoso andante.
Al lunedì, noto che ci sono dei problemi con Outlook (Sui cui però usavo l'indirizzo Edhel@azienda.com, che non c'entrava assolutamente nulla con la casella usata per mandare le mail, dato che era la casella classica di gmail su browser).
Praticamente vedo che Outlook va e viene, cade e torna online.
Al martedì è di nuovo così.
Mercoledì pure.

Giovedì, sono a pranzo assieme ad altri colleghi, tra cui il responsabile delle mailing list. Ad un certo punto si avvicina uno degli informatici.

#Informatico: Ciao, scusa se disturbo... Per sapere, tu le newsletter le mandi sempre nel solito modo, no?
#Collega: Sì, perché?
#Informatico: Boh, ci sono stati un po' di problemi con la posta 'sta settimana...
#Collega: Eh, ho notato, che è successo?
#Informatico: Boh, a quanto pare siamo finiti in qualche lista di spammer, continua a tornarci indietro la posta...

Io e #Collega ci guardiamo, dato che quest'ultimo sapeva del mio invito massivo, e pensiamo immediatamente la stessa cosa.

#Edhel: Ehm... Forse so cosa è successo...
#Informatico: Come?
#Edhel: Eh, praticamente venerdì ho mandato un po' di mail...
#Informatico: Quante?
#Edhel: Tremila....
#Informatico: Tremila??? Ma come? Dal nostro server di posta non risulta!
#Edhel: No, infatti, le ho mandate dalla mia casella di posta normale, di gmail.
#Informatico: Ah, no, allora è impossibile, perché il server è un altro.
#Collega: Non può essere l'indirizzo IP?
#Informatico: No, perché l'IP di google e l'IP di #Azienda sono diversi, perché [segue spiegazione in informatichese].
#Edhel: Ah, okay, meno male...
#Informatico: Tu comunque dopo passa da noi, che vediamo che dice quello che si occupa della posta.

Sono andato al dipartimento ICT dopo pranzo, ed il collega addetto al server di posta mi ha confermato che non era colpa mia.
Ho scoperto poi, circa tre settimane dopo, che la causa del casino era un computer nell'ufficio estero che si era beccato un virus.
Tra l'altro, era la stessa settimana in cui gmail è crashata, per cui #Collega mi ha preso in giro fino alla fine dello stage adducendo le mie mail come causa del crash.
Fantastico.

Ah, e per la cronaca... Alla fine al sondaggio hanno risposto in 169, di cui 112 hanno risposto "No" alla seconda domanda, lasciandomi con sole 57 entry valide. E di questi solo 24 sono arrivati all'ultima domanda.
Su 5000 email mandate....